Le grida
Eh sì, era stato profetizzato (interpretandosi i segnali che andavano moltiplicandosi) che in città, senza un massiccio apporto, vuoi di strutture (uomini e mezzi all’altezza dei tempi) potenzianti le preposte sedi, vuoi, soprattutto, di sofisticata attività d’intelligence, da lì a poco ci sarebbe stata una caterva di morti ammazzati; era stato previsto e gridato ai quattro venti e, per meglio attirare l’attenzione sull’ormai montante fenomeno criminale di stampo mafioso e sensibilizzare l’ambiente, era stato pure, ad adiuvandum, chiamato in loco un famoso personaggio, addetto ai lavori, col pretesto della presentazione di un nutrito libretto offrente numerosi spunti sul tema! Nell’occasione si era pubblicamente parlato, come già tante volte in passato, della necessità che i cittadini, non potendosi delegare completamente tutto allo Stato, personalmente contribuissero alla lotta contro l’onorata società denunciando i torti patiti e i fatti delittuosi perpetrati a loro danno (quali estorsioni, usura, etc.) o, quanto meno, evitando comportamenti omertosi seppure spesso dettati dalla comprensibile paura di ritorsioni. Ma niente di niente era in concreto successo, come del resto niente era successo in precedenza, neppure dopo che in città, attirato dalle prolungate grida, era intervenuto un altro personaggio ancora più di primo piano e importante! Così ogni speranza era rimasta irrimediabilmente delusa. L’intreccio affaristico-mafioso è continuato come prima. Poi è avvenuto purtroppo che la caterva di morti ammazzati c’è stata per davvero.